Verso un nuovo mondo, il risveglio collettivo.

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Non si può prevedere il momento in cui accadrà ma, quando meno te lo aspetti, arriva quel giorno in cui qualcosa inizia a muoversi in te ed avverti una strana sensazione di inadeguatezza. Dai uno sguardo rapido al tuo passato, tutto il passato che la tua memoria può raggiungere, e non riesci a capire cosa ti abbia portato al punto in cui ti trovi adesso, né perché. Osservi la stanza in cui ti trovi, la tua casa, le persone che ti stanno accompagnando in questo momento della tua vita, la tua occupazione, i tuoi progetti, analizzi ogni aspetto del tuo qui ed ora e senti quella strana sensazione di estraneità.

Che il viaggio abbia inizio.

Emy Farella –

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Metà ottobre, Spagna. Situazione completamente fuori controllo dopo più di 6 mesi dall’inizio dello stravolgimento del mondo. Non ci sono parole per descrivere quello che sta accadendo.
Sono rimasta ad aspettare fino ad ora, in osservazione come sempre faccio quando mi ritrovo davanti ad una situazione inusuale, e questa ha meritato davvero la lunga attesa.

Non ho avuto dubbi fin dal primo momento che fosse una grande messa in scena. Quello che non sapevo e di cui non mi rendevo conto, però, era la sproporzione apocalittica che essa avrebbe raggiunto. E l’incubo non da segni di voler terminare, anzi… ogni giorno che passa sembra peggiorare, promettendo scenari ancora più raccapriccianti di quelli già visti.

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Imparare a pensare

Sono molti anni che ho smesso di credere nella medicina, o almeno quella che è entrata prepotentemente nelle nostre vite, la medicina come unico rimedio, la medicina usata sempre e comunque per alleviare i sintomi fastidiosi, anche i più lievi, la medicina dittatoriale che ti fa credere che essa sia l’unica soluzione per stare bene e invece serve solo ad avvelenarti, spesso uccide, lasciando, però, la responsabilità nelle tue mani.

Credo, invece, nell’osservazione e la comprensione del corpo, della mente e dello spirito, credo nell’alimentazione e lo stile di vita sano come base per una corretta prevenzione, credo nelle cure naturali. Credo nell’educazione all’equilibrio e alla connessione con l’ambiente circostante, al rispetto delle leggi universali ed all’accettazione dei cicli di vita e di morte.

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Per questo, da subito, non mi sono preoccupata affatto per l’arrivo di questo presunto virus letale.

Col passare dei giorni, approfittando del tempo a disposizione durante la quarantena, sono andata alla ricerca di materiale medico, scientifico e biologico per capire meglio cosa stesse accadendo. Mi sono accorta subito delle tantissime incoerenze e dell’imbroglio.

Ho continuato a tenermi informata attraverso canali alternativi alle fonti ufficiali (chiaramente manipolate e mirate solo alla diffusione del terrore e della disinformazione). La gravità della situazione era enorme.

Dopo mesi di scoperte e tanta confusione, oggi ho le idee abbastanza chiare. Continuo investigando e cerco di tenermi in contatto con altri che, come me, hanno capito.

Non è facile vivere dentro questo sistema chiaramente malato e corrotto, circondati da persone che hanno creduto ciecamente alla narrazione terroristica dei media ufficiali, che appoggiano e rafforzano questo grande inganno, inconsapevoli del danno irrimediabile che questa scelta sta provocando.

Le streghe sono tornate

In un certo senso ero già abituata a vivere come “quella diversa”, in disaccordo con moltissimi aspetti del sistema medico, educativo e sociale, ho trovato davvero poco sostegno nelle mie piccole battaglie, nel tentativo di ribellarmi alle ingiustizie quotidiane.

Sono sempre stata quella fastidiosa, quella da evitare perché crea problemi, quella che non si accontenta mai. Mi dispiace, ma io della mediocrità non voglio accontentarmi e non accetto l’incoerenza, ancora meno accetto e posso tollerare il raggiro.

Vedo con chiarezza le ragioni della mia impopolarità e adesso più che mai me ne rallegro.

Quand’è che la società ha smesso di pensare con la propria testa? Si è lasciata strumentalizzare per ottenere poche comodità, briciole, ha creduto al mondo illusorio che gli è stato offerto in cambio di fedeltà, obbedienza, sottomissione.

Ci chiamano “negazionisti”, una volta le chiamavano streghe.

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Una strada a senso unico

Questi ultimi mesi, caratterizzati da un susseguirsi di emozioni negative, non sono stati facili per me: in un momento iniziale, all’accorgermi dell’inganno, ho provato forte stupore; subito dopo ho sentito rabbia, che si è alternata a lunghi periodi di sconforto e depressione; ho sentito anche un forte necessità di rinnegare la realtà per tornare alla zona di confort; ho desiderato vendetta; ho provato rassegnazione; ho sofferto lunghe notti insonni con angoscia ed un senso di oppressione al petto; a volte ho anche desiderato di sparire per non vedere più questo orrore.

Chi non riesce a reggere il confronto con una realtà tanto dura ed ha fortemente bisogno di sostenere l’illusione del mondo conosciuto, finto ma comodo, è disposto a difenderlo con le unghie e con i denti perché, se questo mondo crollasse, non potrebbe sopportare il vuoto gli si presenterebbe davanti.

Chi invece ha visto chiaramente questo mondo illusorio sgretolarsi davanti ai suoi occhi, sa che non potrà più tornare indietro e continuare a fingere. Quindi, che fare? Rimanere perennemente arrabbiati, crollare e lasciarsi vincere dalla depressione? Oppure approfittare di questo momento per dare un nuovo slancio alla propria esistenza, imparare qualcosa dall’esperienza ed usare l’insegnamento per migliorare e progredire?

Punti per la sopravvivenza

Per quanto mi riguarda, questo avvenimento è arrivato proprio durante una fase particolare della mia vita, un momento di introspezione profonda in cui stavo mettendo in discussione molte cose all’interno della mia sfera personale.

Passata questa lunga fase di scombussolamento, ho pian piano riacquistato lucidità e ripreso il controllo sulle mie emozioni ed intenzioni.

Mi sono convinta che per sopravvivere a questa situazione è utile:

1 - Accettare la realtà - Il mondo non è quello che credevo, non lo è mai stato, ho vissuto una grande illusione. In un istante sono crollate le certezze, sono venute alla luce nuove prospettive, ma il grande piano globale è stato solo il mezzo che ha mostrato la verità di quello che siamo, una realtà che è sempre stata davanti ai miei occhi e che non riuscivo ancora a vedere chiaramente.
Tutto ciò non è né giusto né sbagliato, semplicemente è. Le persone sono quelle che sono, il sistema è quello che è. Devo semplicemente accettarlo.

2 - Fare delle scelte - Dopo la presa di coscienza, capire come collocarsi in questo nuovo mondo, ristrutturandone ogni aspetto: lavoro, tempo libero, abitudini alimentari, stile di vita. Già non valgono le vecchie regole.

3 - Risparmiare le energie - Smettere di voler convincere a tutti i costi le altre persone a vedere l’inganno come lo vedo io. Posso condividere, non convincere. Spiegherò le mie ragioni a chi avrà voglia di ascoltarle, il resto è uno spreco inutile di energie.

4 - Canalizzare le energieInvestire le energie in nuovi progetti, convergendole verso la creazione piuttosto che la distruzione. Basta andare contro quello che non va! Guardare il presente come un’opportunità per ottenere qualcosa di positivo.

5 - Cercare le risposte dentro, non fuori - Nei momenti drammatici si tende sempre ad aspettare che la soluzione arrivi dall’esterno, siamo convinti che il responsabile delle nostre digrazie sia là fuori e pretendiamo che venga a risolvere i nostri problemi.
Ricordare che tutto quello che accade è responsabilità mia. Io ho tutte le risposte, se cambio dentro anche il mio intorno cambia in armonia con quello che sono.

6 - Lasciarsi trasportare dal flusso della vitaTranquillità. Svuotare la mente. Smettere di voler avere il controllo su tutto. Lasciarsi andare con fiducia... il flusso della vita scorre sempre a mio favore, non devo preoccuparmi di niente!

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 Fare pace con se stessi e costruire un mondo ideale.

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Lo ammetto: mi sono guardata allo specchio e mi sono vista sconfitta, finita. Quando ho toccato il fondo, non sapevo più con chi prendermela, c’ero solo io.

Conservare tanta rabbia dentro non è giusto, non è utile. Bisogna fare pace prima di tutto con se stessi, darsi il permesso e liberarsi delle responsabilità che ci accolliamo pesantemente.

Darsi il permesso di provare, di sbagliare, di vivere come viene, senza pensare troppo a quello che accadrà, imparare ad amarsi così come siamo.

E dopo essersi riconnessi con se stessi, ritrovare anche la connessione con tutto quello che ci circonda, abbandonare l’individualismo ed iniziare a vedere l’insieme, la comunità, l’ambiente che ci ospita, rispettarsi e rispettare.

Questo momento deve invitarci a riflettere seriamente sulla nostra esistenza, qualunque credenza si abbia rispetto a quello che sta accadendo. Qualcosa non stava funzionando e noi, che ci piaccia o no, facciamo parte di questo insieme. È arrivato il momento di capire il nostro ruolo, capire dove stiamo andando, cosa abbiamo sbagliato e come possiamo migliorare imparando dagli errori.

È in atto un grande cambiamento, è innarrestabile, stiamo vivendo uno dei momenti storici più incredibile di tutti i tempi. Per come la vedo io, adesso abbiamo l’obbligo di prendere una posizione, non c’è spazio per le vie di mezzo. O si va verso il risveglio cosciente o si verrò catapultati fuori da quello che sta per arrivare.

Non mi sento di dire che sarà facile, no... non lo è affatto. Ma se non fosse così maledettamente complicato, che senso avrebbe tutto questo gioco che chiamiamo vita?

Con pazienza e buona volontà possiamo fare grandi cose.
E allora, vogliamo iniziare a costruire un nuovo mondo tutti insieme?