Aprire le porte dell'abbondanza, smettere di afferrarsi alle cose

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Mi è stato insegnato che ciò che conta più di tutto è possedere.
Non smettevano di ripetermi, fin da piccola, che dovevo trovare un marito facoltoso, solo così mi sarei sistemata e non avrei avuto problemi; la società mi ha mostrato che senza ricchezza non vali, che l'avere è più importante dell'essere; nella vita intorno a me apparenza, finzione, eccesso hanno sempre avuto la meglio su genuinità, capacità personali e semplicità. 

In che mondo viviamo?

Amici in competizione per mostrare l'auto più costosa, colleghi interessati alla promozione o all'aumento di stipendio non per reale necessità o per amore del proprio lavoro, ma solo per il gusto di primeggiare sugli altri; parenti e fratelli che non si parlano o si accoltellano per un pugnetto di eredità.

Mentre tutti ripetono la teoria de “i soldi non fanno la felicità”, nella pratica ho sempre visto, al contrario, un'accanita ricerca del possesso e del potere. 

Io stessa, così condizionata da questa realtà, per un lungo periodo ho sposato la convinzione del possesso come chiave di felicità. Non mi rendevo conto, però, che riempirmi di oggetti inutili, uniformarmi alla moda, identificarmi in costosi capi di abbigliamento, serviva solo ad allontanarmi dell'autentica me stessa, vera fonte di felicità

Fortunatamente la vita, governata dalle sagge leggi universali, rimette sempre tutto nel giusto ordine: gran parte di quello che avevo accumulato l'ho perso, l'altra buona parte l'ho lasciata andare, comprendendo che solo gettando tutto a mare la mia barca avrebbe avuto la possibilità di rimanere a galla. 

Le due facce della ricchezza 

Non ho mai giudicato, né invidiato, né disprezzato chi vive nel benessere materiale o nel lusso sfrenato. In seguito alla mia esperienza personale, però, ho capito che ci sono due modi opposti di vivere la ricchezza: 

  • La ricchezza ossessiva - la ricerca del denaro vissuta come unico scopo della vita, che va al di sopra di qualunque aspetto morale, che non guarda in faccia a nessuno, in nome della quale si è disposti a tradire, ingannare, gioire per la sconfitta altrui.
    La persona che agisce in questo modo rappresenta una lama a doppio taglio in quanto fa male a coloro che le sono vicino e fa male anche a se stessa perché in questo modo vuole nascondere una profonda insicurezza, cercando di colmarla con beni materiali; così facendo non risolve il suo bisogno di attenzione ed aumenta maggiormente il senso di vuoto, quello che ottiene non è mai abbastanza e vive in un costante bisogno di ottenere di più.
  • La ricchezza serena – in questo caso non si ha nemmeno la necessità di “cercare la ricchezza” perché è la ricchezza stessa a raggiungere la persona che ne è interessata. Quando si è sicuri di se stessi, quando si ha uno scopo creativo e ci si concentra su di esso per realizzare qualcosa di buono, utile e sano, la ricchezza arriva di conseguenza e diventa il mezzo per realizzare quello scopo. 
    La persona che vive la ricchezza in maniera serena è generosa e predisposta a dividerla con gli altri perché la maggior parte delle volte ne ha più di quanta potrebbe necessitare.

In entrambi i casi si può arrivare a possedere moltissimi beni materiali. 
Nel primo caso, però, vi si afferra con ossessione ed avidità, accompagnati costantemente dalla paura della perdita, una paura che non fa vivere il presente, non fa vivere in armonia con gli altri e con se stessi, non fa vivere felicemente neanche i beni che si posseggono; nel secondo caso i beni si possiedono, si godono, si utilizzano e si fanno fruttare; non ci si afferra mai a loro perché si è troppo concentrati a vivere il momento presente, le relazioni, si da la precedenza a valori più alti e costruttivi. 

Sicuramente ci saranno molti altre volti da attribuire alla ricchezza ma, a mio parere, la ricchezza o la vivi bene o la vivi male

Sulla via della serenità e dell'abbondanza 

Ho perso il conto delle volte che ho traslocato in questi ultimi anni, cercando la vita serena che ho sempre sognato. Quello che mi ricordo bene, invece, è che ad ogni trasloco mi sono lasciata alle spalle una gran quantità di beni materiali, una gran quantità di soldi spesi nella convinzione di ottenere in cambio un po' di felicità, che è arrivata, invece, solo nel momento in cui non ho avuto più nulla. 

Il fatto è che quando tiri troppo la corda questa si spezza, è inevitabile. Quando vivi con la preoccupazione di non avere abbastanza, attiri a te solo scarsità, quando ti afferri alle cose stai mandando un messaggio del tipo “io non mi apprezzo e non mi ritengo sufficientemente bravo, per questo devo possedere, accumulare, apparire, fingere, così da creare una maschera e nascondere la mia incapacità; quando quella maschera cade, cadi anche tu, di conseguenza. 

Vivere serenamente l'abbondanza non è impossibile.
Molti arrivano a capirlo in modo burrascoso solo in seguito ad eventi drammatici, una volta che la vita ti piazza uno specchio davanti non hai scampo! Con un po' di lavoro su se stessi ci si può arrivare anche da soli in maniera graduale e piacevole. 

Legge di attrazione, analisi interiore, comprensione. 

Quando la legge di attrazione si è popolarizzata è diventato un superficiale argomento di conversazione, interessante principalmente per la possibilità di poter ottenere beni materiali.
Quasi tutte le domande che mi vengono poste su questo argomento pretendono risposte immediate, soluzioni semplici da applicare, una via preferenziale per ottenere ricchezze di ogni tipo. La mia risposta, purtroppo, è sempre la stessa e non è affatto ciò che si vorrebbe ascoltare: non esiste una frase da ripetere o una formula magica che possa far arrivare ciò che si desidera con uno schiocco di dita. C'è da fare innanzittutto un lavoro interiore, altrimenti non funziona.

La legge di attrazione, per me, non è solo un metodo per ottenere una casa nuova o un abito costoso, è molto di più che questo. Per me significa la totale comprensione delle leggi naturali, l'armonia e l'equilibrio di ognuno di noi con l'ambiente circostante.

Una volta fatto questo, poi, certo... si potrebbero ottenere case, abiti costosi, auto di lusso, jet privati e qualunque cosa si desideri. Il fatto è che quando arrivi a connetterti con l'Universo di queste cose non ne hai più bisogno. Sembra contorto come discorso, ma ha un senso. Andiamo per gradi. 

Il rapporto con se stessi 

Innanzitutto bisogna tornare a far amicizia con se stessi, perché sono i blocchi mentali e gli schemi che ci portiamo nella testa che impediscono all'abbondanza di entrare nella nostra vita. 

Prima ancora di possedere le cose bisogna essere in grado di possedere se stessi.

E come si fa a possedere se stessi? Dimenticandosi di tutto il resto! Con questo non voglio dire che dobbiamo andare su un'isola deserta o in una montagna sperduta ed abbandonare tutto ciò che si ha. Non ce n'è bisogno, anche se sicuramente aiuterebbe allo scopo ;)

L'unica cosa che suggerisco di abbandonare sono le paure. Se proprio dovessi dare una formula per vivere meglio, la mia sarebbe “meno paura, più fiducia in se stessi”. Stop. Tutto qui.

Quando ti convinci della tua importanza in questo mondo, quando capisci che puoi fare ed ottenere tutto, sai cosa accade? Che lo ottieni. 

Si è abituati che per raggiungere qualcosa bisogna fare tanto sforzo, ci hanno messo in testa che bisogna lavorare, darsi da fare altrimenti nessuno ci darà niente, la mente è troppo condizionata da queste limitazioni e quindi fa molta fatica a comprendere che la soluzione sta in questo semplice parola: credere. Si fa fatica a credere che l'abbondanza è a disposizione di tutti ed aspetta solo che le apriamo la porta.

Certo, capisco che non è così semplice come dirlo, credere ed avere una volontà di ferro non è da tutti o, forse farei meglio a dire, non tutti sono disposti a tentare. Come scrivevo in un uno dei miei precedenti articoli, spesso si preferisce il comodo all'utile, la gente preferisce fare le cose che ha sempre fatto invece che avventurarsi su un nuovo sentiero.

Che succede dopo? 

A me è successo questo: ho perso tutto e mi sono disperata. Non ho creduto in me stessa, ho continuato a perdere, ho continuato a disperarmi. Poi un bel giorno mi sono svegliata, avevo accumulato debiti e problemi, quindi mi sono detta: che faccio oggi? Continuo a disperarmi o tento qualcosa di nuovo? Ho tentato qualcosa di nuovo e mi sono rimessa in gioco. 

Quando non hai più nessuno che ti aiuti e sei “costretto” a fare affidamento solo su te stesso, scopri cose meravigliose di te che non avresti mai immaginato. Ho scoperto di avere qualità incredibili. Ho scoperto che non era necessario possedere beni materiali per dimostrare il mio valore. Il mio valore è sempre stato lì, nascosto, aspettava pazientemente di venir alla luce.

Una volta recuperata la fiducia in me stessa, come una calamita hanno iniziato ad arrivare nella mia vita opportunità, persone che mi apprezzavano, le decisioni giuste, le giuste combinazioni di situazioni che mi hanno rimessa velocemente in piedi. E' arrivato esattamente ciò di cui avevo bisogno, né più, né meno. 

La chiave sta nell'accettazione. 

Il piacere di vivere nell'abbondanza senza la necessità di afferrarsi alle cose lo si può raggiungere semplicemente accettando che nulla di questo mondo ci appartiene, è tutto di passaggio, quello che ci arriva è un dono e come tale dobbiamo sempre esserne grati. Questo vuol dire non afferrarsi alle cose: viverle con gioia ma senza la pretesa di possederle e farle nostre perché nostre non sono; desiderarle senza ossessione, con la sicurezza che avremo tutto ciò di cui abbiamo bisogno al momento giusto. 

Accettare, credere, lasciar andare quello che non vuole restare. Tutto deve scorrere liberamente, senza costrizioni, tutto deve fluire.

Quando si impara ad accettare, quando si lasciano andare le paure e le pretese, quando si crede in se stessi e si lavora all'unisono con l'ambiente circostante, è allora che finalmente si aprono le porte dell'abbondanza, ne arriverà così tanta che si sentirà il forte desiderio di condividerlo con gli altri. 

La prossima volta che desideri qualcosa, controlla di aver lasciato aperta quella porta, la chiave ce l'hai tu!